Lazio

93 – (ITA45) – Campagnano di Roma – La Storta

Inizio Tappa CAMPAGNANO DI ROMA
Arrivo Tappa LA STORTA
 Lunghezza Tappa KM
22,9
Nazione del percorso Italy
Regione Lazio
Dislivello Salita
400 m
Dislivello Discesa
510 m
CAI (Diff. Escurs.) E
Percorribilità Foot

 

Tappa 45 – Campagnano-La Storta. Tappa molto bella dal punto di vista ambientale. Oltre la Valle del Sorbo, c’è da visitare Vejo e Formello. Questo è in gran parte “Agro Romano”. Il percorso si svolge in gran parte su asfalto

Si cammina lungo i bordi della Valle di Baccano fino ad entrare nella Valle del Sorbo: un territorio veramente suggestivo che merita tutto il nostro rispetto e la nostra meraviglia per essere giunto a noi senza eccessive manomissioni. Dopo si può salire al Formello che si attraversa lungo il centro storico. Si passa attraversa il parco della Selvotta e poi un vasto pianoro e strade in terra battuta. Un altro guado in prossimità della cascata a Ponte Sodo e quindi si scende alla Cascata Mola sul torrente Cremera che si supera su di un ponticello. Attraversato tutto il Parco archeologico di Vejo, ci si trova alle prime case di Isola Farnese. Di qui, dopo poco, si arriva a La Storta.

Punti di Interesse

Valle del Sorbo: è una delle località più suggestive dell’area protetta. A pochi chilometri dalla metropoli, in quello che un tempo era il cratere del Sorbo, si sviluppa una vallata che ospita ampi pascoli, circondata da boschi misti ed incisa dal fiume Cremera; nel territorio del Parco le Valli del Sorbo sono riconosciute come Sito di Importanza Comunitaria per la presenza dei caratteristici valloni tufacei della campagna romana, solcati da torrenti discretamente conservati e che ospitano una fauna interessante.

Formello: Nel territorio comunale sono attestate presenze in età preistorica (Valle Cancella, Terre di Bettona, Prato la Corte). In età storica la zona fece parte del territorio della città etrusca di Veio, che sorgeva nel territorio comunale: rimangono a testimonianza della lunga dominazione etrusca numerosi manufatti, tombe e il cosiddetto alfabeto di Formello, un vaso che è stato un prezioso documento per la conoscenza dell’alfabeto etrusco arcaico. Dopo la conquista romana di Veio nel 396 a.C., il territorio si andò spopolando, fino alla fine del VII secolo quando, nel 780, papa Adriano I fondò la domusculta Capracorum, che si contrappose all’espansione territoriale dell’abbazia di Farfa, di fondazione longobarda. Il centro decadde in seguito alle incursioni saracene del IX secolo

La Storta: L’origine del nome deriva dalla stazione di posta romana che si trovava sulla curva della via Cassia, nella congiunzione con la Via Clodia (17° Km). Nel Medioevo la località si trovò lungo l’itinerario della Via Francigena e della Via Romea; la località coincideva con la submansio II, la prima dopo Roma, denominata Johannis IX (San Giovanni in Nono). Questo nome deriva dal fatto che la vecchia stazione di posta (mansio) sorgeva presso l’attuale chiesa, un tempo denominata appunto San Giovanni in Nono dal momento che era situata al nono miglio dall’inizio della via Cassia. La Via Romea proveniva dal Borgo Leonino e raggiungeva, con la Via Trionfale, Monte Mario che i pellegrini chiamavano Mons Gaudii (il monte della gioia).

Agro romano: è una vasta area rurale (in parte pianeggiante e in parte collinare) che si estende attorno alla città di Roma. Politicamente e storicamente ha rappresentato l’area di influenza del governo municipale di Roma. Il termine fu ripristinato da Flavio Biondo (XV secolo). E’ sempre stato funzionale alle necessità agricole e di allevamenti della città. Con la proclamazione della Repubblica nel 510 a.C., tutto il territorio occupato dai Romani nel Latium vetus venne proclamato ager publicus, dunque l’equivalente degli attuali terreni demaniali, gestiti dallo Stato e concedibili ai privati. Le autorità municipali romane all’epoca erano i consoli stessi. Al tempo di Ottaviano Augusto i confini dell’autorità municipale di Roma vennero fissati ad centesimum lapidem, ovvero “al centesimo miglio” (1 miglio romano = 1482,5 m) di ciascuna via consolare convergente a Roma. Perciò de iure le autorità municipali romane controllavano la quasi totalità del Lazio. Il paesaggio è il risultato di un lungo processo insediativo, avvenuto con dinamiche comuni ad altre aree e processi del tutto peculiari, legati alle specifiche caratteristiche del territorio. L’interazione tra uomo e ambiente ha portato alla formazione di paesaggi unici connotati da una integrazione di valori naturali, agricoli e culturali. Dalla costa verso l’interno si susseguono cerrete, ostrieti, castagneti, arbusteti caducifogli, faggete e ginepreti montani. Aumentano la diversità del paesaggio vegetale le formazioni tipiche delle forre (boschi misti mesofili) e delle fasce ripariali (saliceti, ontanete e pioppeti)

Vejo: Siamo sull’antica via Cassia poco fuori dal Raccordo anulare. L’antica Vejo fu una importantissima città Etrusca, fu una acerrima rivale di Roma per quasi 400 anni, soprattutto per il controllo della rotta commerciale sul Tevere. Fu assediata e conquistata da Furio Camillo. La prima cosa che si vede al parcheggio è un casale rosso (sembra un antico mulino) che è stata l‘Osteria del Gambero Rosso nel “Pinocchio” del film di Comencini del 1972. In questo punto girarono l’episodio col Gatto e la Volpe (Franco Franchi e Ciccio Ingrassia) che impersonavano i fantasmi per rubare i soldi a Pinocchio. Subito accanto al mulino appare una cascata bellissima e fragorosa, “la Cascata della Mola”. Attraversato il ponte si potrà vedere il suo salto di 20 metri nella forra sottostante. Subito sulla sinistra, iniziando a salire, si trovano alcune tombe etrusche, visitabili. Tra le cose non a pagamento che si possono ammirare, ci sono in particolare: la tomba Campana e la tomba dei Pilastri, la bellissima galleria (scavata dagli estruschi) chiamata Ponte Sodo. Questa è lunga circa 70 metri; dentro vi scorrono le acque del torrente Crevera. In molti periodi dell’anno si può percorrere a piedi, purchè attrezzati adeguatamente, essendo estremamente scivolosa. La parte più prestigiosa degli scavi è il Santuario, dedicato al dio Apollo e alla dea Minerva. Accanto al tempio vi era una piscina che veniva utilizzata per aspersioni rituali durante le cerimonie etrusche. Bellissimo il borgo medioevale di Isola Farnese, che da la sensazione di trovarsi fuori da Roma e fuori dal tempo. Un gioiello incastonato nel tufo, rimasto invariato nei secoli, con il castello, la piccola ma bellissima chiesa di San Pancrazio. Il borgo, già proprietà della famiglia Orsini, sorge in posizione isolata, fra la valle della Storta e la valle di San Sebastiano, su una rupe tufacea. Questa conformazione gli valse il nome di Insula. Nel 1567, il cardinale Alessandro Farnese acquistò il borgo dagli Orsini assegnandogli l’appellativo familiare di Farnese.

  vedi Guida ufficiale Via Romea Germanica (www.guidaromea.eu)

 

Come arrivare

Da aeroporto (ROMA CIAMPINO, ROMA FIUMICINO) a Stazione FS Roma/Termini   BUS/TRENI LOCALI – Stazione FS Termini – Campagnano 

Dove mangiare

Typical Dishes = Più famosi Typical Dishes = Movingitalia Typical Dishes = Noi di Roma  
Carrefour Via Regina Margherita,26 – 00060 FORMELLO      
Carrefour Via San Sebastiano, 21 – 00063 CAMPAGNANO      

Ippovia Servizio

Azienda Agricola La Fattoria di Pacifico via Della Perazzeta, 2888 – 00060 FORMELLO – RM 06-9084393 / 340-6297491 / 340-7201255 info@agriturismopacifico.it www.agriturismopacifico.it

Assitenza

Pietro Labate – Guida Autorizzata Via delle Monache, 3 – 01100 VITERBO 349-4409855 pietrusco@thesantrekking.it www.thesan.net
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Foto dalla Tappa

La Storta