75 – (ITA 27) – Santa Sofia– Bagno di Romagna
Inizio Tappa | SANTA SOFIA |
Arrivo Tappa | BAGNO DI ROMAGNA |
Lunghezza Tappa KM
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24,6 |
Nazione del percorso | Italy |
Regione | Emilia Romagna |
Dislivello Salita |
880 m
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Dislivello Discesa |
645 m
|
CAI (Diff. Escurs.) | E |
Percorribilità | ![]() ![]() |
Tappa 27 – Santa Sofia – Bagno di Romagna – Tappa impegnativa, che scavalca il contro crinale appenninico tra le vallate del Bidente e del Savio. Si attraversano boschi e prati, con molti sentieri e carrarecce. L’area è coltivata a foraggio, grano, con diversi allevamenti di bestiame, spesso allo stato brado.
Superato il fiume Bidente nel centro di S.Sofia si sale verso Mortano e prendendo la SP 77 per Spinello. Dovunque è possibile si lascia la provinciale per prendere sentieri, strade di campo, carrarecce, piste di smacchio, pur di non percorrere l’asfalto. (i ciclisti continuano sulla SP 77) Arrivati in località Raggio (in caso di pioggia è opportuno seguire la SP 77) dopo il vecchio cimitero si sale nei campi, fino a giungere all’agriturismo La Nocina, convenzionato con la VRG, dove ci si può rifocillare ed anche alloggiare (se non ci si ferma a S.Sofia). Si prosegue poi Sant’Uberto, dove si trova un agriturismo sorto sui ruderi di un antico convento agostiniano. Quindi si giunge in località Gamberini, villaggio residenziale con ristorante, bar e fontana pubblica: è l’ultima possibilità di rifornimento di acqua prima di San Piero in Bagno. Per evitare la SP 26 e il suo traffico, poco prima della fonte si prende la stradina in salita del Villaggio Gamberini (i ciclisti possono continuare sulla SP 26 fino a San Piero in Bagno). Il percorso va in mezzo al bosco in una strada mulattiera, oggi ritrovata, che dalla gente del posto era già conosciuta come “via romea”. Dopo l’agriturismo Terrazza sul Parco si scende sulla SP26 presso il monumento ai caduti dell’Eccidio del Carnaio. Al bivio successivo si prende un’altra strada secondaria verso Rio Petroso (i ciclisti si mantengono sulla SP26 fino a San Piero in Bagno). Si passa presso la casa colonica di Monte Salvetti, il piccolo agglomerato, Paganico, con tanto di chiesa. Si faccia attenzione a richiudere i cancelli dei pascoli e dei campi coltivati. Quindi, su strade di bosco e carrarecce varie, guadato il torrente, si trova il Castello e soprattutto l’ Eremo di Corzano, dalla ammaliante pace. Da ammirare la chiesetta. L’Associazione Il Faro di Corzano ha ricostruito l’antica mulattiera che scende a San Piero in Bagno. Dopo una pista ciclabile lungo la SS 71 congiunge S.Piero con Bagno di Romagna, punto tappa.
Punti di interesse
Eremo di Corzano – Il Santuario, posto sul colle di Corzano (678 s.l.m.) che domina l’alta valle del Savio, è sorto nella metà dell’Ottocento per conservare e venerare una immagine della Madonna col Bambino, raffigurata in un affresco quattrocentesco all’interno di una chiesetta che si ergeva tra le rovine del castello abbandonato. Oggi il Santuario di Corzano è un’oasi serena ove natura, fede e storia s’intrecciano in modo suggestivo, facendone meta di pellegrinaggi, passeggiate, escursioni. La mulattiera selciata che da San Piero in Bagno sale sul colle Corzano è da tempo immemorabile una “via della fede”. L’antico tracciato è stato completamente ricostruito e restaurato dall’Associazione Il Faro di Corzano.
San Piero in Bagno – Sorto nel XIII secolo come “mercatale” del soprastante Castello di Corzano, si è sviluppato con la lunga dominazione fiorentina. Tra Otto e Novecento il paese ha ricevuto un’impronta elegante dall’opera eclettica dell’architetto fiorentino Cesare Spighi, che ha progettato e costruito la chiesa parrocchiale, il palazzo scolastico, il monumentale cimitero, il palazzo Rivalta-Paganelli. Il centro storico è d’impronta toscana.
Bagno di Romagna – Lungo per secoli fu il legame con Firenze; è stato per molto tempo luogo di sosta dei viaggiatori che, oltrepassando il valico appenninico, passavano dalla Romagna alla Toscana e viceversa. Fino al XIX secolo il territorio attorno al Monte Fumaiolo, tra cui Bagno, faceva parte della Toscana. Nel 1927 Mussolini fece modificare i confini tra la provincia di Forlì e quella di Arezzo per includere la sorgente del Tevere in Emilia-Romagna. Ciò avvenne per chiari motivi di propaganda: l’idea era far nascere il “fiume sacro ai destini di Roma” nella provincia di nascita del Duce. Bagno di Romagna è un fiorente centro turistico in virtù delle sue stazioni termali, rinomate in tutta Italia. Piscine esterne aperte sia d’estate (anche di sera) che d’inverno. Le Terme erano già conosciute ai tempi degli antichi Romani. Anche sotto il dominio fiorentino spesso ospiti illustri venivano a rigenerarsi nelle piscine della cittadina, tra cui i figli di Lorenzo il Magnifico e lo scultore Benvenuto Cellini. Ma Bagno è famosa per le leggende sugli avvistamenti di gnomi e fatine che, secondo quanto si dice, girano nei boschi intorno a Bagno di Romagna da secoli. Se parlate con gli abitanti del borgo molti vi diranno di avere incontrato uno gnomo almeno una volta. Dalla fama di borgo degli gnomi è nato un sentiero tematico dedicato ai bambini, un percorso che permette di conoscere la vita e la funzione benigna di queste piccole creature che stimolano la fantasia. La cittadina ha mantenuto la sua struttura medievale e rinascimentale, con edifici di tutte le epoche all’interno dei quali sono stati ricavati hotel, osterie, enoteche e ristoranti. La Basilica di Santa Maria Assunta è il fiore all’occhiello della cittadina, non solo perché è antichissima (risale all’anno 860), ma soprattutto per ciò che contiene al suo interno
Guida Ufficiale della Via Romea Germanica (www.guidaromea.eu)
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Come arrivare
Da aeroporto (BOLOGNA, VENEZIA, MILANO-ORIO, VERONA) a Stazione FS Forlì | Da Forlì – stazione FS, linea bus START – 40 km (www.startromagna.it) |
Dove mangiare
Dove dormire
Bike Service
FANTIC BIKE – Ricci-Ebike | via Ruscelli,21/37 – 47021 BAGNO DI ROMAGNA-FC | 0543-917135 |
Assistenza
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